Introduzione

L’ovaio policistico è una condizione endocrina comune che colpisce molte donne in tutto il mondo. In questo articolo, esamineremo i sintomi dell’ovaio policistico, i metodi diagnostici disponibili, le possibilità di gravidanza per chi ne è affetto, le conseguenze della mancata cura e forniremo consigli su come gestire questa condizione. Inoltre, discuteremo dell’importanza di una corretta alimentazione e degli esami del sangue utili per monitorare l’ovaio policistico. Infine, affronteremo il ruolo del medico specialista coinvolto nel trattamento di questa condizione.

Ovaio Policistico

Che cos’è la PCOS o sindrome dell’ovaio policistico?

E’ il disturbo endocrino più comune nelle donne in età riproduttiva, che porta ad anomalie ormonali, metaboliche e sulla fertilità. La PCOS è considerata a tutti gli effetti un fattore di rischio cardiovascolare perché le donne affette nel post menopausa hanno un aumentato rischio  di sviluppare diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, dislipidemia, tumori al seno ed endometrio ; tutto ciò a causa della talvolta concomitante presenza di sovrappeso, obesità ed insulino-resistenza.

Come riconoscere l’ovaio policistico?

L’ovaio policistico può manifestarsi attraverso una serie di sintomi, tra cui irregolarità del ciclo mestruale, aumento del peso, acne, eccessiva crescita dei peli anomala (irsutismo), alopecia e acanthosis nigra. L’ acanthosis si manifesta comunemente come chiazze e placche simmetriche, iperpigmentate, scure, ruvide, tipicamente nelle aree intertriginose, flessioni e collo. Tali chiazze sono associate ad una condizione di insulino resistenza, in tali casi è bene richiedere glicemia e insulinemia per valutare l’indice HoMA-IR e se presente una condizione di insulino resistenza. Tuttavia, è importante notare che questi sintomi possono variare da persona a persona e che la diagnosi definitiva richiede ulteriori test.

Esami per la diagnosi dell’ovaio policistico

Per confermare la presenza dell’ovaio policistico, possono essere necessari diversi esami. L’esame fisico, l’anamnesi dettagliata dei sintomi e la valutazione degli antecedenti familiari sono essenziali. Inoltre, gli esami del sangue possono essere utili per misurare i livelli degli ormoni coinvolti nella regolazione del ciclo mestruale. Un’ecografia transvaginale è spesso raccomandata per visualizzare le caratteristiche tipiche delle ovaie policistiche.

Possibilità di gravidanza per chi soffre di ovaio policistico:

Molte donne con ovaio policistico potrebbero riscontrare difficoltà nel concepimento a causa delle irregolarità del ciclo mestruale e della, tavolta, mancata ovulazione. Tuttavia, ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili per aumentare significativamente le probabilità di gravidanza, come la stimolazione dell’ovulazione o interventi chirurgici mirati.

Grazie alle terapie odierne dunque, molte donne con ovaio policistico riescono a concepire con successo.

Conseguenze della mancata cura dell’ovaio policistico

Se non trattata, la sindrome dell’ovaio policistico può aumentare il rischio di sviluppare complicanze a lungo termine come il diabete di tipo 2, malattie cardiache, problemi metabolici e aumentato rischio di tumore al seno. È pertanto consigliabile una volta ottenuta la diagnosi, stabile in accordo con il proprio medico la terapia per mitigare tali rischi.

Ovulazione nelle persone con ovaio policistico

L’ovaio policistico può causare irregolarità nell’ovulazione, ma ciò non significa che l’ovulazione sia completamente assente. In alcuni casi, l’ovulazione può verificarsi in modo sporadico o ritardato e può essere accompagnata da forti dolori. Pertanto, è importante monitorare attentamente il proprio ciclo mestruale e consultare un medico per valutarne le eventuali anomalie.

Quando fare un test di gravidanza con l’ovaio policistico?

A causa delle irregolarità del ciclo mestruale associate all’ovaio policistico, può essere difficile determinare il momento migliore per fare un test di gravidanza. Tuttavia, se si sospetta una possibile gravidanza, è consigliabile attendere almeno 10-14 giorni di ritardo del ciclo mestruale prima di effettuare un test. In caso di risultato negativo, è consigliabile ripetere il test dopo alcuni giorni o consultare un medico per ulteriori valutazioni.

Cause dell’ovaio policistico

L’ovaio policistico è una condizione complessa e le sue cause esatte non sono completamente comprese. Tuttavia, si ritiene che fattori genetici, squilibri ormonali, resistenza all’insulina e stili di vita poco salutari possano contribuire allo sviluppo dell’ovaio policistico. È importante sottolineare che ogni persona può essere influenzata da fattori diversi e che il contributo di ciascun fattore può variare.

Tempo di guarigione dell’ovaio policistico

L’ovaio policistico è una condizione cronica che non può essere completamente guarita. Tuttavia, può essere gestito in modo efficace attraverso una combinazione di cambiamenti dello stile di vita, terapie mediche e interventi chirurgici mirati, se necessario. Il tempo richiesto per ottenere un controllo adeguato dei sintomi varia da persona a persona.

Necessità di prendere la pillola anticoncezionale per chi ha l’ovaio policistico

La pillola anticoncezionale può essere una delle opzioni di trattamento consigliate per le donne con ovaio policistico. La pillola può aiutare a regolare il ciclo mestruale, ridurre l’eccesso di androgeni (ormoni maschili) e migliorare i sintomi associati all’ovaio policistico. Tuttavia, la decisione di assumere la pillola anticoncezionale dovrebbe essere presa in consultazione con un medico, valutando attentamente i potenziali benefici e rischi.

Ovaio Policistico

Come curare l’ovaio policistico

Il trattamento dell’ovaio policistico si basa su diversi fattori, tra cui i sintomi presenti, il desiderio di concepire e la presenza di altre condizioni mediche. Le opzioni di trattamento possono includere:

Modifiche dello stile di vita: La gestione dell’ovaio policistico spesso inizia con cambiamenti dello stile di vita, come adottare una dieta equilibrata antinfiammatoria, praticare regolare attività fisica e gestire il peso corporeo. Questi cambiamenti possono aiutare a migliorare l’insulino-resistenza e a ridurre i sintomi dell’ovaio policistico.

Farmaci: Il medico può prescrivere farmaci per regolare il ciclo mestruale, promuovere l’ovulazione e ridurre gli effetti degli ormoni maschili. Alcuni farmaci comuni includono la metformina, i farmaci anti-androgeni e i farmaci induttori dell’ovulazione.

Interventi chirurgici: In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per trattare specifiche complicazioni dell’ovaio policistico, come la rimozione di cisti ovariche o il trattamento della sindrome dell’ovaio policistico resistente.

Importanza della sospensione della pillola anticoncezionale

Quando si interrompe l’assunzione della pillola anticoncezionale, è possibile che i sintomi dell’ovaio policistico ritornino. Tuttavia, la sospensione della pillola anticoncezionale non influisce sulla condizione di base dell’ovaio policistico. È consigliabile discutere con il medico l’interruzione della pillola anticoncezionale e valutare eventuali alternative per il controllo dei sintomi.

Tipo di ecografia utilizzata per l’ovaio policistico?

L’ecografia transvaginale è comunemente utilizzata per diagnosticare l’ovaio policistico. Questa tecnica utilizza una sonda a ultrasuoni che viene inserita nella vagina per ottenere immagini dettagliate degli organi pelvici. L’ecografia transvaginale consente di identificare la presenza di ovaie ingrossate e di cisti multiple tipiche dell’ovaio policistico.

Medico specialista per la cura dell’ovaio policistico

La PCOS, caratterizzata da iperandrogenismo, oligo/anovulazione, ovaio policistico (ecografia) , quando non è strettamente presente il desiderio di gravidanza (in cui subentra il ginecologo) è una sindrome che dovrebbe essere gestita in combo da endocrinologo e nutrizionista per il trattamento delle principali alterazione metaboliche come obesità, insulino resistenza e sindrome metabolica.

Quali obiettivi deve avere il nutrizionista per una paziente con PCOS?

  • Ridurre il peso corporeo (BMI,CV,FM)
  • Ridurre la resistenza all’insulina (HoMA-IR)
  • Migliorare le funzioni metaboliche (Dislipidemia, MetS)
  • Migliorare la funzionalità gonadica (Ovulazione, dismenorrea)
  • Migliorare le funzioni riproduttive

Data la prevalenza di sovrappeso, obesità e di resistenza all’insulina, una riduzione del peso di circa il 5% può migliorare la resistenza all’insulina, gli elevati livelli di androgeni, le disfunzioni del sistema riproduttivo e la fertilità in donne affette da PCOS.

Esami del sangue per l’ovaio policistico

Gli esami del sangue possono fornire informazioni preziose sulla presenza e sui livelli degli ormoni coinvolti nell’ovaio policistico.

In particolare, la diagnosi di laboratorio per la PCOS è caratterizzata da:

 un aumento del dosaggio degli androgeni

una diminuizione della SHBG (la proteina di trasporto degli ormoni sessuali)

Indice di androgeni liberi FAI= (testosterone totale/SHBG)

LH/FSH >2.5 nella fase follicolare

HoMA Index > 2.5 l’insulino resistenza non è presente in tutte le donne con PCOS ma si può facilmente valutare e se superiore a 2.5 è necessario affiancarsi con un endocrinologo per potenziare la terapia nutrizionale. L’indice HoMA-IR è un indice surrogato per valutare l’insulino-resistenza, permette di valutare la funzionalità della beta cellula pancreatica, la presenza e la quantificazione dell’IR.

Ovaio Policistico

Alimentazione consigliata per l’ovaio policistico

Una corretta alimentazione può svolgere un ruolo importante nella gestione dell’ovaio policistico. È consigliabile adottare una dieta di stampo mediterraneo a basso contenuto calorico per ottenere una perdita di peso o mantenere un peso normale (BMI <25). E’ importante limitare l’assunzione di zuccheri semplici e carboidrati raffinati, assumere alimenti a basso indice glicemico ed infine ridurre il consumo di acidi grassi saturi e trans.

Due studi sulle donne con PCOS hanno dimostrato che, diete lievemente iperproteiche erano più efficaci rispetto alle diete ad alto contenuto in carboidrati. Tuttavia ci sono diverse preoccupazione rispetto alla sicurezza di diete iperproteiche/ipoglucidiche per gli effetti negativi sulla funzionalità renale, sulla densità minerale ossea.

I consigli dietetici che la recente letteratura scientifica riporta sono:

  • dieta in carboidrati complessi (55% delle calorie totali)
  • basso contenuto di grassi di qualità (30% delle calorie totali)
  • lievemente iperproteica all’inizio e poi normoproteica (15% delle calorie)

Ovaio Policistico

Quali integratori per l’ovaio policistico?

I nutraceutici possono essere utilizzati come parte di un approccio integrato per gestire i sintomi dell’ovaio policistico. Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso di integratori dovrebbe sempre essere valutato e discusso con un medico o un professionista della salute prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione. Di seguito sono riportati alcuni integratori nella gestione dell’ovaio policistico:

Inositolo: L’inositolo, INS è un poliolo, presente in 9 diversi steroisomeri, due dei quali, myo-inositolo e D-chiro-inositolo, agiscono regolando processi insulino-dipendenti diversi. l myo-inositolo (MI) è responsabile dell’uptake di glucosio a livello ovarico, il D-chiro-inositolo (DCI) è responsabile della sintesi di glicogeno.

Il myo-inositolo favorisce l’entrata nella cellula del glucosio, il d-chiro-inositolo regola la conversione del glucosio in glicogeno. In particolare il myo-inositolo, è in grado di migliorare la funzionalità ovarica ripristinare l’ovulazione, accelerare la maturazine follicolare e migliorare la qualità ovocitaria ed embrionale.

In donne con diagnosi di PCOS e BMI <25 la quantità di Myo-inositolo necessario è pari a 2 g/die. Se il BMI > 25 il dosaggio utile è di circa 4 g/die.

Vitamina D: La carenza di vitamina D è comune nelle donne con ovaio policistico e può influire negativamente sulla funzione ovarica e sulla sensibilità all’insulina.

Negli ultimi decenni diversi studi hanno suggerito che la vitamina D è coinvolta nella modulazione del processo riproduttivo nelle donne a causa dell’espressione di VDR e 1 alfa-idrolasi nei tessuti riproduttivi quali ovaio, utero, placenta, ipofisi e ipotalamo. La vitamina D ha anche un ruolo nella regolazione della steroidogenesi degli ormoni sessuali. L’aumento delle evidenze suggerisce che la vitamina D potrebbe avere un ruolo regolare nella PCOS, inclusi i disordini ovulatori, la resistenza all’insulina e l’iperandrogenismo.

Magnesio: Ridotti livelli di magnesio sono riportati in donne con elevati livelli di testosterone o resistenza all’insulina, come il diabete 2 e sindrome metabolica. Si consiglia di raggiungere tramite la dieta un quantitativo di almeno 200 mg/die.

Omega-3: Gli acidi grassi omega-3, come l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), hanno proprietà antinfiammatorie e possono contribuire a ridurre l’infiammazione associata all’ovaio policistico. Possono essere assunti tramite l’integrazione di olio di pesce o di alghe.

Il processo infiammatorio che troviamo nelle donne con PCOS è rappresentato da un alterato rapporto omega 6/omega 3. Quindi bisogna limitare l’assunzione di omega 6 e aumentare gli omega 3 tramite l’utilizzo di noci, semi di lino e oli vegetali. Gli omega 3 sono indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo, noti soprattutto per il loro ruolo nel mantenimeninto dell’integrità delle membrane cellulari e quindi hanno un azione anti-infiammatoria.

Cromo: Bassi livelli di cromo sono stati riportati come un fattore predisponente al diabete di tipo 2, suggerendo che la sua carenza può indurre la sensibilità all’insulina. La suplementazione con 1000 mcg di cromo picolinato nelle donne con PCOS per 2 mesi ha determinato un miglioramento dei livelli di glucosio e della sensibilità insulinica. Il cromo picolinato è coinvolto sopratutto nella riduzione dell’irsutismo. Si consiglia di raggiungere con la dieta la quantità di 55 microgrammmi/die; alimenti ricchi sono broccoli, mela , pomodoro, banana.

Coenzima Q10 e antiossidanti:  Nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico, il CoQ10, attraverso un miglioramento della funzione mitocondriale e un ripristino della produzione di energia a livello mitocondriale, può stimolare la biosintesi dell’ormone steroideo e la normale funzione riproduttiva, come la maturazione degli ovociti, la fecondazione e lo sviluppo embrionale.

È importante sottolineare che gli integratori non sono una cura definitiva per l’ovaio policistico e che l’efficacia di ciascun integratore può variare da persona a persona. È consigliabile consultare un medico o un nutrizionista prima di iniziare qualsiasi integrazione per determinare la giusta dose e l’adeguatezza per le proprie esigenze individuali. Inoltre, gli integratori dovrebbero essere sempre utilizzati in combinazione con un’alimentazione sana, uno stile di vita attivo e altri approcci medici o terapeutici raccomandati dal proprio medico.

Conclusioni

L’ovaio policistico è una condizione comune che richiede una diagnosi e un trattamento adeguati per gestire i sintomi e prevenire complicanze a lungo termine. È importante riconoscere i segni e i sintomi dell’ovaio policistico, consultare un medico per una diagnosi precisa e seguire un piano di trattamento personalizzato. Adottare uno stile di vita sano, fare esami appropriati e seguire una dieta equilibrata possono contribuire a migliorare la qualità di vita per le donne affette da questa condizione.